mercoledì 6 luglio 2011

PAROLE SANTE!


Lorenzo ha ormai passato i 2 anni... ed è iniziata da qualche mese la cantilena...quale? Leggete qui, non potrebbe essere spiegato meglio:


Ho una bambina di quasi tre anni. Questo significa che sto iniziando a riconquistare barlumi di libertà sempre più ampi, spazi miei, conversazioni che non includano parole come «da da da/bubi!», le stanze della mia casa, le mie notti di sonno.
Passo dopo passo, sto tornando pienamente me stessa, senza nulla togliere alla piccola, bellissima biondina che gira per casa, ai ristoranti siede composta, adora gli apritivi, piange solo se c'è un motivo e sostiene una conversazione quasi normale. E poi certo fa pure la bambina, altrimenti avrei sfornato Super Vicky.

Ecco: succede che, appena la gente ha iniziato a vedermi più serena, senza palpebra tremens, colorito grigiastro, macchie di rigurgito sulla spalla e sonno atavico, è partita con la domanda. Come «quale domanda»? Quella domanda: «Quando fai il secondo?»
Non ce la fanno a non chiederlo, li vedi che fremono. C'è la scuola «la prima ti è venuta così bene che è un peccato non continuare», che credo sia la seconda scusa più idiota dell'universo per fare bambini: «Oh sai, ho fatto anche Martina perché Giulia mi era venuta così bella. Però ci sono rimasta male perché ha un po' gli occhi storti». No, capite, non regge.
Poi ci sono quelli che «adesso ti tocca il maschio: devi fare la coppietta», che fa il paio con «ma non glie lo fai un maschietto al papà?». Ok. E se esce di nuovo femmina che facciamo, ce l'hai ancora quell'account su eBay? E no. Non regge nemmeno questa.
Gettonatissima la teoria «se metti via i biberon e il seggiolone poi è un trauma tirarli fuori di nuovo». Non so come dirvelo, ma per me sarebbe già un trauma adesso. Ho l'ansia di implasticare tutto, riporre l'oggettistica nel ripiano più alto dell'armadio e dimenticarla per lungo, lunghissimo tempo.
Poi ci sono quelli che puntano sul senso di colpa: «guarda che i figli unici sono tristi». Di solito sono gli amici che di figli non ne hanno ancora fatto nemmeno uno. Ecco: prima riproduciti, smetti di dormire per anni, e poi ne riparliamo.

In linea di massima sono anche io favorevole alle famiglie numerose. A piccole dosi, però. Diciamo, quando il figlio maggiore è in età da babysitting. Scherzi a parte, non sono contraria ad avere un secondo figlio, ma alla faccia di disappunto delle persone quando, alla domanda, rispondi un sincero: «Adesso proprio no».
Non so se dopodomani cambierò idea, se accadrà fra due o cinque anni, se a un certo punto mi prenderà la mania della famiglia numerosa e girerò con otto bambini tra gli zero e i dodici anni vestiti tutti uguali con abiti fatti con le tende del salotto. Però intanto vi svelerò un segreto: volere un solo figlio è legale!

Come disse una saggia amica: sei fidanzata e ti chiedono quando ti sposi, ti sposi e ti chiedono quando fai un figlio, ne fai uno e ti chiedono quando fai il secondo, fai il secondo e ti chiedono quando fai il terzo. Poi ti guardano ed esclamano sarcastici: certo che ti sei data da fare, eh!
[QUI la fonte originale]

Non so voi, ma io mi sono fatta una bella risata e ritrovata pienamente! Non passa giorno che non si presenti una di queste conversazioni... Inizio ad essere un pochino stufa... avete capito parenti, amici, colleghi, conoscenti, sconosciuti? Basta, ok?

2 commenti:

sississima ha detto...

Sono arrivata qui per caso ma il tuo blog mi piace, così mi sono subito iscritta nei tuoi lettori fissi, ciao SILVIA

Alessia ha detto...

concordo in pieno. Ho vissuto personalmente parte di queste situazioni, da single la domanda sul fidanzato, da fidanzata la domanda sul matrimonio...è la solita vecchia storia, degli esseri umani che sanno farsi gli affari propri, che sono pronti a criticare qualsiasi cosa e a rodersi per l'invidia quando non c'è proprio niente da criticare. Intanto però tu hai l'atteggiamento migliore, ne ridi e ti godi la tua libertà riscoperta.

Bravissima.
;-)

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